Ciao, sono Gianni.

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giovedì 25 dicembre 2014

Troppo, troppo poco

Troppo, troppo poco.
Sempre si dice che il giusto sta in mezzo. Ma non sempre è così: si può dire che gli estremi si "toccano".. per esempio! Se si osserva con cura gli alunni di una classe non vediamo mai il "gruppo medio centrale", ma vediamo i singoli individui che compongono l'insieme classe. L'insieme é una unitá eterogenea ma allo stesso tempo omogenea:  eterogenea nelle singole individualitá ma omogenea negli aspetti , per es, dell'età. I differenti aspetti della composizione umana di un gruppo scolastico indicano solamente che quel gruppo ė stato composto sulla base statisticamente 'casuale' , cioè significa che nessuno ha composto, ha orientato od ha voluto  che quel gruppo fosse così composto ma che si é composto semplicemente sulla base della libera iscrizione da parte dei genitori dei figli con la domanda di iscrizione, scelta che occorre dire ė di tipo essenzialmente "casuale".
Il gruppo che un docente ha di fronte possiede una caratteristica demografica che ci permette di porlo come modello della popolaritá, della rappresentatività, di modo che esso possa essere espressione, nel suo piccolo numero, dell'intera popolazione del più grande valore della popolazione intera di un territorio. Fino al punto che il valore di rappresentativitå può essere paragonato alla stessa rappresentativitã del popolo nazionale. 
Mediamente un gruppo classe, dalla normativa che governa la composizione delle classi, ė di solito di una ventina di unità. Venti bambini hanno in sè la potenzialità di un intero Popolo nazionale. Per noi , il popolo Italiano. L'uguaglianza è ovviamente in astratto ma nella sua sintetica rappresentativitá essa è autentica. Possiamo vedere nel gruppo classe gli stessi dati statistici della popolazione che si evolvono nel tempo, nelle epoche, nel divenire delle epoche, degli eventi che la storia manifesta per un popolo.
La classe che io ho davanti a me é 'uguale' al mio mondo. È uguale a me.
È sicuramente il 'presente' storico di un tempo , di un'epoca. Del momento che viviamo.
Dunque c'è un'eguaglianza fra noi:  fra alunno e docente. Troppo uguali o poco uguali?
Dicendo uguaglianza viene da determinare in che grado sia questa idendentitá:ė una uguaglianza di fatto, ma allo stesso tempo è in divenire. Cioè  uguali in 'potenza ed in atto'.

Troppo uguali e troppo poco uguali. In questo spazio intermedio che si può percepire dialetticamente fra il presente e il futuro, fra l'atto e  i potenziale futuro,  fra il qui e l'adesso, si può porre il compito dell'educazione formazione che la scuola si impegna a compiere verso gli alunni iscritti.
Nell'esperienza di un insegnante, con una carriera di alcuni decenni di lavoro, si pone un'osservazione spontanea: ho visto tante cose e tanti mondi che quello che mi si pone davanti come una nuova classe non mi sorprende più di tanto!
Credo che non sia più così semplice , come apparirebbe da questa esclamazione. Le classi di oggi non sono più composte dagli stessi modelli di alunni che avremmo potuto idealizzare negli anni passati. La componente umana delle classi attuali, del nostro tempo storico, non è più omogenea come lo poteva essere nelle epoche precedenti, seppur nel recedente passato. I cambiamenti demografici della popolazione presente nel territorio ha mostrato forti rinnovamenti.
Una classe 'normale' oggi ha una composizione tale da dover utilizzare concetti di ordine etnico, continentale, storiche, culturali.
Credo che le distanze, gli spazi, le differenze fra gli individualitá , le originalità soggettive pongono un quadro d'insieme del gruppo classe medio come di un universo dai limiti espansi, quasi infiniti, divergenti, lontani. Compito del docente e del l'Istituzione scolastica è quello di interporre in mezzo alle differenze un elemento d'unione determinante e strategico: l'educazione. La scuola deve affrontare le diversità date con lo stesso impeto di sempre: formare , educare, istruire, costruire, modellare.

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